martedì 3 luglio 2012

Primo corso di avvicinamento alla vela per bambini con DSA

Primo corso di avvicinamento alla vela
per bambini con DSA
Si è concluso il primo corso di vela per bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento che ha visto il lavoro sinergico del Circolo Velico Salernitano (CVS), il Centro Pedagogico Clinico Thymòs, diretto dalle dottoresse Annapaola Capuano e Franca Storace, e la Scuola del Mare.
Il corso, che si è tenuto a Salerno dal 20 al 28 giugno, ha visto la partecipazione di sei bambini  di età compresa tra i 9 e i 12 anni con difficoltà specifiche negli apprendimenti, affiancati e supportati da due bambini tutor con le stesse difficoltà ma già esperti velisti.
Il corso di vela, tenuto dall’istruttore Roberto Argenzio, formato sulla tematica dei DSA, è stato supportato e preceduto nel suo svolgimento da un intervento di aiuto pedagogico clinico che ha impegnato i bambini quotidianamente per un’ora prima che essi incontrassero l’istruttore.
Il raccordo e la sinergia operativa instaurata con quest’ultimo in merito a modi, tempi e strategie didattiche da utilizzare è stata fondamentale per la riuscita del progetto.
Perché un progetto pedagogico clinico di supporto ad un corso teorico- pratico di vela per bambini con DSA?
"La vela è uno sport che prevede una memorizzazione di atti e lemmi specifici, non sempre facili ed accessibili per i bambini con DSA, una coordinazione motoria e un sistema di controllo dell’attenzione che non sempre sono adeguatamente sviluppati e stabilizzati nei bambini con questa caratteristica.
La barca si muove solo se tutte le manovre necessarie sono compiute al momento giusto e in modo coordinato.  
Il nostro progetto è nato dalla consapevolezza che spesso i bambini con DSA incontrano difficoltà nella coordinazione motoria fine e generale, nell’orientamento spazio-tempo, nel sistema di controllo dell’attenzione, nei processi mnestici e nella socializzazione all’interno di un gruppo di pari. Nel progettare l’intervento non sono stati sottovalutati, inoltre, i sentimenti di impotenza appresa, bassa autostima ed insicurezza sviluppati dai bambini che vivono quotidianamente disagi nell’apprendimento che possono indurre a condotte oppositive di evitamento del compito e di abbandono dell’attività e a manifestazione di ansia da prestazione.
D’altronde, il bambino con DSA è portato a fuggire non appena sente che viene sollecitato proprio in quelle determinate funzioni che sono i suoi punti di debolezza.
Date queste premesse il progetto ha voluto creare le condizioni perchè questi bambini potessero sperimentare esperienze positive e socializzanti in un contesto extrascolastico sportivo.
Vi è stato in questo senso la possibilità di una buona e proficua collaborazione tra mondo sportivo e pedagogia clinica, una collaborazione ad un unico progetto educativo dove ognuno con i propri obiettivi e i propri specifici traguardi ha lavorato con l’altro al fine della promozione del benessere psico-fisico della persona e con l’intento di favorire e stimolare la crescita di una personalità armonica e equilibrata.
I risultati del progetto sono stati entusiasmanti sia per i bambini che per le loro famiglie e hanno confermato quanto progettato in partenza. L’esperienza del mare fatta in barca a vela è stata importantissima per questi bambini anche perchè ricca di implicazioni dal punto di vista psicologico ed  arricchente  sul  piano  delle  relazioni  interpersonali."

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